SCLERITE

La slcerite è un’infiammazione della sclera a tutto spessore, caratterizzata da edema e infiltrazione cellulare a tutto spessore della sclera, quindi è più profonda dell’episclerite ma è meno comune. Ha uno spettro di gravità molto ampio, da semplici episodi autolimitantesi a patologia necrotizzante che può coinvolgere i tessuti adiacenti e compromettere la visione. Nei casi più gravi può compromettere la visione perché ha un andamento necrotizzante. È di frequente riscontro nei soggetti con artrite reumatoide. Si presenta con rossore, recidive ed è di lunga durata.

Grosso modo, distinguiamo forme non necrotizzanti e forme necrotizzanti.
La sclerite non necrotizzante si presenta in due forme, diffusa e nodulare. La forma diffusa è caratterizzata da arrossamento oculare, seguito dopo pochi giorni da dolore che può estendersi al volto e che provoca il risveglio al mattino, con congestione vascolare e dilatazione associata a edema. Il rossore può essere generalizzato oppure localizzato ad un solo quadrante. Alla risoluzione dell’edema l’area appare bluastra per riarrangiamento delle fibre sclerali (più che per diminuzione spessore sclera). Le recidive sono comuni (se non eliminata la causa sottostante). La durata totale della malattia è di circa 6 anni. La prognosi visiva a lungo termine è molto buona.

La forma nodulare colpisce un elevato numero di pazienti che ha avuto un precedente attacco di herpes zoster oftalmico. L’insorgenza è insidiosa, con comparsa di dolore seguito da rossore ingravescente, dolorabilità del bulbo oculare e insorgenza di un nodulo sclerale. I noduli sclerali singoli o multipli sono presenti soprattutto in regione interpalpebrale, dal colore blu-rosso più intenso dei noduli episclerali; sono immobili; alla lampada a fessura il fascio luminoso viene deviato dal nodulo sclerale. La terapia è cortisonica o antinfiammatoria locale. È più grave nei casi associati a Herpes zoster.

Le forme necrotizzanti con infiammazione sono molto gravi e purtroppo possono causare anche la perdita del bulbo oculare. L’età di esordio è più avanzata, con un’età media di 60 anni. Se non adeguatamente trattata soprattutto negli stadi iniziali, può portare a grave menomazione della vista e a volte a perdita del bulbo oculare. La diagnosi è data fondamentalmente dal dolore,a insorgenza graduale che diviene

severo e persistente e si irradia alla tempia o alla mandibola, e che interferisce con il sonno. Può essere presente una sclerite nodulare con congestione vascolare profonda. Con il passare del tempo si verifica il progressivo assottigliamento della sclera dovuto alla necrosi e ciò rende visibile la coroide, che ha un colore blu. Bisogna controllare se la necrosi procede e se è interessata la retina. La guarigione è associata a riduzione della congestione vascolare e riassorbimento del tessuto necrotico.

I principali esami di laboratorio che vengono condotti sono: