RETINOPATIA DEL PREMATURO
È una retinopatia proliferativa che colpisce i nati pre-termine di basso peso, sotto 1,5 Kg, che vengono esposti ad alte concentrazioni di ossigeno.
I vasi retinici, nei nati prematuri, sono particolarmente sensibili alla pressione parziale dell’ossigeno. I nati pre-termine, venendo messi in tende ad elevata tensione di ossigeno, presentano una iperossia relativa, che si traduce a livello retinico con una riduzione della produzione di VEGF e arresto della proliferazione vascolare. Poi,
con il ristabilirsi delle condizioni cliniche del neonato, si verifica una esposizione a pressioni normali di ossigeno, che determina una situazione di ipossia relativa. A questo punto si attiva un intenso processo di neoangiogenesi. I vasi retinici raggiungono la periferia temporale circa un mese dopo la nascita, quindi la retina temporale è particolarmente suscettibile al danno. La periferia temporale è quindi la porzione retinica più sensibile al danno indotto dalle variazione della pressione parziale dell’ossigeno, poiché è anche quella ad essere meno vascolarizzata.
Da un punto di vista storico, questa situazione clinica per molto tempo è rimasta sconosciuta, inspiegata, e soltanto a partire dagli anni ’60-’70 si è capito che la cecità in
alcuni bambini nati prematuri è dovuta, innanzitutto alla prematurità e poi al tempo di permanenza in un ambiente molto ricco di ossigeno.
In base alla sede della malattia, distinguiamo 3 zone:
- Zona 1: cerchio immaginario il cui raggio è due volte la distanza tra disco ottico e macula;
- Zona 2: cerchio immaginario il cui raggio si estende dal centro della papilla all’ora serrata nasale;
- Zona 3: consiste nella invasione della zona temporale anteriore, residuo della zona 2.
La presenza, di una Zona 3, indice di retinopatia, il bambino va trattato, inducendo la
coagulazione di tali aree con laserterapia.. La stadiazione permette di fare una corretta valutazione clinica. Distinguiamo:
- Stadio I: sviluppo di una linea di demarcazione sottile e tortuosa, grigio-biancastra, che decorre quasi parallela all’ora serrata;
- Stadio II: si sviluppa una linea di demarcazione (ridge), la cui altezza e larghezza si estende oltre il piano della retina. I vasi sanguigni entrano nel ridge, si possono osservare piccoli ciuffi di neovasi isolati;
- Stadio III: proliferazione fibrovascolare extraretinica che si estende dal ridge nel vitreo. Il ridge appare più frastagliato, man mano che la proliferazione diviene più estesa;
- Stadio IV: distacco di retina subtotale. Il distacco della retina subtotale può essere extrafoveale e foveale, quindi due sottoclassi, IVa e IVb, a seconda dell’area dove si verifica il distacco di retina.
I bambini nati prima della 31° settimana di gestazione o con un peso inferiore di 1500 grammi devono essere inseriti in un protocollo di screening e visitati da un oculista con esperienza nella ROP. Nell’80% dei casi, la ROP regredisce spontaneamente.
La terapia prevede la fotocoagulazione laser oppure la chirurgia vitreo-retinica.