ARTRITE IDIOPATICA GIOVANILE
Qualunque alterazione colpisca l’uvea può dar luogo all’uveite. L’uvea è la tunica vascolare intermedia dell’occhio. E’ costituita da: iride, corpo ciliare e coroide.
L’uveite è, in senso stretto, un’infiammazione dell’uvea. Tuttavia questo termine oggi indica anche molte forme di infiammazione intraoculare (che coinvolgono anche la retina e i suoi vasi).
La classificazione è di tipo anatomico e quindi si distingue una uveite anteriore, intermedia, posteriore e una panuveite. Se colpisce la parte anteriore (iride e corpo ciliare) è detta uveite anteriore o iriti o iridociclite; è detta uveite intermedia se colpisce il corpo vitreo; l’uveite posteriore, invece, colpisce la retina, la coroide o i vasi; la panuveite colpisce tutto l’occhio.
Vi sono, in base al decorso, forme acute e forme croniche: le forme acute sono ad esordio improvviso e hanno una durata limitata, inferiore ai 3 mesi; le forme croniche sono dovute a infiammazione persistente, che tende a recidivare entro i 3 mesi dalla sospensione della terapia. Può colpire tanto l’adulto che il bambino.
L’uveite anteriore acuta (75% dei casi), esordisce in modo improvviso, il soggetto ha:
• dolore;
• riduzione della vista;
• Fotofobia;
• nel 99% dei casi è unilaterale.
Alcuni giorni prima del fenomeno, il paziente può avvertire un lieve fastidio oculare. I principali segni sono:
Iniezione ciliare: infiammazione che è più vicina alla cornea (perché nelle congiuntiviti è più lontana dalla cornea);
Miosi: la pupilla si restringe perché i precipitati che ci sono creano sinechie tra iride e cristallino;
Polvere endoteliale: questi precipitati colpiscono la faccia posteriore della cornea;
Tyndall positivo: quando con la lampada a fessura si invia un fascio di luce diretto puntiforme, se tra la cornea e cristallino non c’è unione, vuol dire che non c’è un
precipitato in camera anteriore, se invece c’è unione vuol dire che noi abbiamo un
precipitato in camera anteriore, è un segno di infiammazione;
• Nei casi più gravi c’è ipopion: versamento pus in camera anteriore
Nelle forme acute l’infiammazione acuta si risolve con cortisonici e altri antiinfiammatori in 5-6 settimane, con una prognosi eccellente dal punto di vista funzionale. Se invece il quadro è più complicato la prognosi non è buona. Una gestione ritardata o inadeguata è associata a complicanze e a prognosi funzionale sfavorevole.
La uveite cronica è evidente spesso nelle artriti o in altri reumatismi dell’adulto. L’infiammazione è persistente, con recidiva entro i 3 mesi.
L’infiammazione può essere granulomatosa o non granulomatosa. Vi è l’interessamento bilaterale simultaneo con esordio insidioso. I pazienti sono spesso asintomatici fino alla comparsa di complicanze, come la cataratta.
L’eziologia di uveite nel bambino è artrite reumatoide giovanile, infatti tutti i bambini con artrite reumatoide giovanile vanno visti dall’oculista; nell’adulto le cause possono essere infettive (herpes, una delle maggiori cause), reumatiche, rarissimamente sono legate a toxoplasmosi, un 50% dei casi però sono a eziologia sconosciuta.
I segni sono:
Cellule nell’umor acqueo;
Precipitati cheratici: precipitati a grasso di montone (sono tipici di tubercolosi,
sifilide). Questi precipitati sono frequenti nei paesi non industrializzati. Ed è anche classico delle forme di AIDS che colpiscono l’occhio;
l’infiammazione persiste per più di tre mesi e in alcuni casi può durare anche anni. A causa della cronicità dell’affezione, dell’esordio ritardato e della terapia prolungata, la prognosi è scarsa e l’insorgenza di complicanze, come la cataratta o il glaucoma, è frequente.
Le complicanze in entrambe le forme sono:
i precipitati in camera anteriore con formazione di sinechie tra iride e cristallino fa si che la trasparenza del cristallino va a diminuire per cui si forma cataratta secondaria che è un grosso problema;
oppure possiamo avere grossi precipitati nell’umor acqueo che chiudono l’angolo camerulare (responsabile del deflusso dell’umor acqueo) determinando l’aumento di pressione intraoculare.
La terapia prevede l’utilizzo di diverse classi di farmaci ma importante è individuare eventuali patologie associate per poter effettuare una terapia medica mirata. I farmaci più utilizzati sono:Midriatici (per evitare le complicanze);
Cortisone o steroidi topici, perioculari o sistemici;
Antimetaboliti: metotrexato e azatioprina;
Immunomodulatori: ciclosporina e tacrolimus;
Farmaci biologici: terapia con anti-TNFα.