LE CONGIUNTIVITI

La mucosa congiuntivale presenta due caratteristiche molto importanti:

Le congiuntiviti secernenti sono le forme più comuni, abbiamo iperemia, secrezione mucosa o muco-purulenta, i soggetti hanno una visione perfettamente normale, la cornea è perfettamente normale, il decorso è quasi sempre acuto, quasi sempre bilaterale. I principali sintomi sono senso di sabbia, bruciore e fotofobia.

Le congiuntiviti secernenti dal punto di vista eziologico sono suddivise in:

- Batteriche; - Virali;
- Allergiche.

Quelle batteriche in genere sono causate da stafilococchi e streptococchi. In genere un collirio antibiotico ad ampio spettro, da mettere 3- 4 volte al giorno, risolve il problema. Bisogna far cadere la goccia dall’alto senza toccare le palpebre con il contagocce. Solamente in casi

particolari bisogna effettuare un esame colturale e un esame microscopico dell’essudato congiuntivale. Quasi tutti i laboratori campani quando fanno il tampone congiuntivale titolano gli antibiotici o la resistenza agli antibiotici quasi sempre con antibiotici che non sono prodotti commercialmente in colliri e quindi una cosa del genere non serve quasi a niente. Allora nei casi particolari in cui sono richiesti tali esami va specificato al laboratorio di testare specificità e resistenza degli antibiotici disponibili in forma di collirio. Altra cosa importante: non bisogna bendare l’occhio nei casi di congiuntivite perché bendare l’occhio rappresenta una condizione di anaerobiosi, con la creazione di una cella di incubazione per i batteri. Le complicanze possono esserci e sono: lesione di chiusura del punticino lacrimale, lesioni cicatriziali, in casi rari oppure abrasioni, ulcere corneali.

Le congiuntiviti virali sono molto più insidiose e danno molti più problemi. Frequenti durante il periodo invernale, associate spesso a faringiti e ad ingrossamento delle linfoghiandole latero-cervicali e retro auricolari. Queste danno luogo spesso ad una non grande manifestazione iniziale e la forma più frequente è la cosiddetta cheratocongiuntivite da adenovisrus. Una volta che un soggetto in famiglia l’ha presa è

 

la fine, perché la prenderanno tutti quanti i familiari. Tali forme di congiuntiviti sono

caratterizzate da iperemia marcata, bruciore, iperlacrimazione, ingrossamento dei linfonodi preauricolari. Tutto dipende dalla capacità di diagnosi precoce e dalla reazione immunitaria del soggetto, i bambini sono più forti quindi sono quelli che hanno meno problemi e complicanze. Generalmente, guariscono spontaneamente entro 14 giorni. La terapia si basa sull’utilizzo di colliri sintomatici antinfiammatori e, in alcuni casi, colliri antibiotici per prevenire una eventuale sovra infezione batterica. Le possibili complicanze sono simili a quelle batteriche: la cosiddetta cheratite puntata, cioè a livello corneale si formano i depositi del virus, quando sono moltissimi, e poiché sono presenti soprattutto centralmente, creano una diminuzione del visus irreparabile. Nelle forme molto gravi si tenta di intervenire con il laser. Vedete come una semplice congiuntivite può portare gravi problemi. E’ contagiosa.

Le congiuntiviti allergiche sono un grande problema soprattutto in età pediatrica. Possono essere di varia origine, gli allergeni responsabili sono i più vari, certamente pelo di gatto, dermatophagoides, parietaria sono quelli più frequenti. Possono essere dovute anche a medicamenti. Quindi, avremo congiuntiviti allergiche provocate da antigeni aerei e quelle provocate da allergie a medicamenti. In questo ultimo caso bisogna ricordare che i colliri monodose non contengono conservanti, che spesso sono responsabili dell’irritazione oculare. L’aspetto è classico: abbiamo edema della palpebra, della congiuntiva, abbondante lacrimazione ed iperemia. Bisogna identificare il prodotto responsabile ed evitarlo. Chi porta lenti a contatto deve assolutamente toglierle e bisogna evitare il soggiorno prolungato in ambienti con fumi o polveri irritanti. Queste forme di tipo allergico, con un collirio antinfiammatorio o antistaminico rispondono abbastanza bene.

Forme nodulo-iperplastiche

Le forme nodulo-iperplastiche possono essere di natura allergica oppure non allergica. Oltre alla sintomatologia classica di tutte le forme si uniscono a questa la prevalenza dei fenomeni produttivi rispetto ai fenomeni essudativi, quindi si avrà la formazione di una ipertrofia papillare o follicolare o si formano dei noduli, cioè nello spessore della congiuntiva tarsale superiore ed inferiore si forma una ipertrofia delle papille, si ingrossano le papille congiuntivali, si ingrossano i noduli, abbiamo perciò forme nodulo-iperplastiche.

Ci sono varie forme: il tracoma, oggi nel mondo industrializzato non più tanto importante, sono importanti soprattutto la forma primaverile, la congiuntivite flittenulare, la congiuntivite giganto-papillare. Inoltre vi sono anche congiuntiviti da inclusi.

Quella primaverile colpisce quasi sempre i bambini in età pre-pubere, l’eziologia è sconosciuta, nel periodo primaverile-estivo c’è il top della sintomatologia ed è una forma bilaterale. E’ inutile far fare la prove allergiche a questi bambini perché in un buon 80% dei casi in adolescenza, in età adulta la congiuntivite scompare. E’ caratterizzata da ipertrofia papillare, un’ipertrofia di tipo acciottolato romano, si forma una concrezione calcarea, di Sali di calcio, per cui questi bambini aprendo e chiudendo gli occhi, strofinano continuamente la cornea con dei dolori insopportabili, i bambini tendono a stare con gli occhi completamente chiusi perché ogni movimento gli crea fastidio. Infatti i sintomi

principali sono prurito, fotofobia e dolore urente. La congiuntiva bulbare si presenta gelatinosa ed iperemica.

La terapia prevede l’utilizzo di antistaminici locali, generali, cortisonici. In alcuni casi estremi è necessario sottoporre i bambini a criopressia: con il freddo si vanno ad eliminare le papille, si praticano poi iniezioni intralesionali di cortisone, il risultato è apprezzabile. In casi gravi è necessario effettuare trapianto di mucosa congiuntivale: si toglie la congiuntiva interessata e, con terapia desensibilizzante, si copre con endotelio della safena oppure con la mucosa buccale. In alcuni casi gravissimi si prevede la rimozione chirurgica della congiuntiva tarsale ipertrofica con la sostituzione di mucosa buccale, che è povera di linfatici.

Le congiuntiviti flittenulari sono dovute soprattutto a ipersensibilità verso tossine batteriche con diatesi linfatica; molto frequenti in età pediatrica; c’è infiltrazione linfocitaria della congiuntiva paralimbare e talora della cornea. Bisogna fare attenzione al possibile interessamento della cornea. La terapia prevede la somministrazione locale di steroidi e miglioramento delle condizioni generali.

La congiuntivite giganto-papillare ha quasi lo stesso aspetto della flittenulare però è quella da lente a contatto. Nei portatori di lenti a contatto che hanno o allergia al prodotto o alla lente a contatto stessa, si forma a livello del limbus quasi una sclerotizzazione della congiuntiva e la formazione di congiuntivite giganto-papillare. Terapia: togliere le lenti a contatto per almeno 2-3 mesi, colliri antistaminici o cortisonici.